Quadri Storti, di Jonas Landini

Lo so, lo so.

Sto raggiungendo un primato di altissimo livello: l’autrice di recensioni più lenta della storia. Non me ne faccio un vanto, ma di mezzo ci sono state un sacco di cose perlopiù difficili da superare, per cui credo che da questo mese riprenderò le redini del blog e scriverò tutti gli arretrati, che per altro sono tantissimi.

Personalmente, ho sempre avuto un problema con l’arredamento, come del resto con il vestiario: non capisco mai quando è troppo, quando troppo poco, quando della misura sbagliata, quando del colore stonato, quando è dritto e quando è storto. Cerco sempre di appendere i quadri e i miei cari poster seguendo il baricentro e magari aiutandomi con un un righello, ma è inutile: si vede che sono storta di natura.

Ma d’altro canto, l’asse su cui la Terra ruota è di per sé storto e noi siamo storti con lei. Un quadro dritto e perfettamente restaurato è tipico soltanto di un museo, qualcosa di bellissimo ma fisso nel tempo per sua stessa natura. Ecco perché i personaggi che appaiono in Quadri Storti di Jonas Landini sono comuni esseri umani tali e quali a noi, ognuno con la sua idiosincrasia, il suo dolore e la sua piccola, lontana gioia.

I migranti di Il sudore della miseria, la coppia ferita dalla malattia mentale di Risvegli, un amore osteggiato perché considerato ancora anormale in Gramigna, i senza tetto di Crisalide, il mio racconto preferito, sono i protagonisti imperfetti, tristi ed emarginati dell’antologia, dedicata tutta all’umanità invisibile che è tale perché, semplicemente, non vogliamo vederla.

Con uno stile semplice, misurato e adattato di volta in volta alle diverse voci narranti, Landini ci offre una serie di vedute diverse per riflettere sul dolore, sulla forza, sulle possibilità che possiamo avere e dare in questo mondo senza dubbio migliorabile, per quanto sembri impossibile. In tutto questo, emerge la grande colpa dell’essere umano, il vero peccato originale: l’indifferenza.

Sarà l’indifferenza a ucciderci, con ogni probabilità, e sarà lei a governare le nostre vite fino a quando non ci accorgeremo di quanto siamo tutti allo stesso modo fragili e bellissimi.

Certo, siamo tutti quadri storti e dovremmo essere fieri di esserlo.

Buona primavera,

Betta La Talpa 

P.S. Trovate il libro su Amazon.

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