Di lei ho già parlato in questo articolo e sapete quanto mi piaccia.
Ripetiamo il colpo in questa fine di novembre per una domanda esistenzialista che ci dovremmo porre con l’arrivo dell’inverno, il ritorno di nuove varianti di Covid e la fine dell’anno: chi vuole vivere in eterno, in un mondo come il nostro?
Poniamo la domanda in maniera diversa: perché continuare a vivere in un mondo come questo che stiamo distruggendo? Non ne sta andando bene una, all’umanità.
La pandemia non sta migliorando come sperato, il riscaldamento climatico ci ha avvertiti che è quasi la fine, gli animali si stanno estinguendo e i politici sono tutti dei buffoni peggio che una commedia di Shakespeare. L’umanità non ha rispettato lo slogan “Andrà tutto bene” perché non solo è tornata sui suoi passi isterici e individualistici, ma si è chiusa a riccio per temere gli altri e riprendere ritmi di vita frenetici e comportamenti da brivido tra cui la violenza contro le donne.
E chi vuole vivere in un mondo del genere? Chi vuole vivere per l’eternità considerando dolore, solitudine, sfide di ogni genere? Margherita Fasano ha fatto sua la celebre canzone dei Queen, nonché la colonna sonora di un film struggente e che più anni ’80 non si può, ovvero Highlander – L’ultimo immortale. Forse meglio conosciuto come l’unico film in cui Christopher Lambert recita normalmente e viene surclassato da quella statua neoclassica che era il compianto Sean Connery.
Margherita Fasano, con il suo breve romanzo Chi vuole vivere in eterno? edito da Porto Seguro Editore ci porta a rivedere i nostri privati isolamenti nel 2020, le nostre emozioni e i nostri pensieri a un anno di distanza da quegli eventi del tutto indelebili nelle nostre memorie.
Scegliendo un altrimenti normalissimo 2007, seguiamo le vicende di Giada, una quindicenne qualunque che parte per la sua prima vacanza estiva con gli amici. I capitoli a lei dedicati si alternano con quelli il cui protagonista è Massimo, generale dell’esercito, un uomo solido e generoso che la vita adulta ha già pensato a temprare. I due si incontrano e legano in un rapporto dolcissimo di affetto e protezione, anzi mi verrebbe da dire a rappresentare un’umanità innocente e profondamente buona.
Ma da cosa scappano, le persone? Una pandemia terribile e misteriosa proprio come la nostra, eppure senza sintomi visibili. Gli zombi, così vengono chiamati, semplicemente non provano più nessuna emozione: esistono ma non vivono. E chi vuole vivere in eterno senza provare i nemmeno il peggiore dei sentimenti?
L’autrice gestisce molto bene la differenza fra i due protagonisti, i diversi approcci all’avventura e i diversi pensieri attraverso un perfetto dualismo di stili. Inizialmente ho provato antipatia per Giada e per il suo modo di scrivere, poi ho capito: a nessuna quindicenne è richiesto di essere Elsa Morante, ben venga il flusso di coscienza e pensieri apparentemente sciocchi come i primi innamoramenti e l’amicizia. Massimo al contrario è fermo e serio, ma lentamente il germe del dubbio lo cambia e si apre alla novità portata dalla ragazza in questo mondo devastato dagli zombi che non provano più nulla.
Il romanzo ci mostra dunque tutta la bravura della giovane scrittrice e una storia che ci spinge a riflettere su dove sia esattamente il virus: affinché la pandemia finisca, non è dentro di noi che dobbiamo guardare per trovare il vaccino all’indifferenza, alla discriminazione, alla violenza strutturale della nostra società?
Un caro saluto,
Betta La Talpa
P.S. Potete trovare Chi vuole vivere in eterno? su LaFeltrinelli e IBS.
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L’ha ripubblicato su Margherita Fasanoe ha commentato:
Ecco la fantastica recensione di Betta La Talpa su “Chi vuol vivere in eterno?”
Come sempre, grazie mille!
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