Le raccolte di racconti, fino a pochi anni or sono gioia e dolore per lettori e scrittori (e per gli editori che pagano), hanno avuto senza dubbio un ottimo ritorno di fiamma causato dai lunghi periodi costretti a casa nonché dalla mancanza di concentrazione dovuta al languore da COVID. Certo, tanto tempo e poco spazio rendono la lettura difficile, ma si sono riscoperti momenti tutti per noi da passare in compagnia non degli altri che popolano le nostre stesse mura, ma di coloro che sono oltre la quarta parete, come si suol dire.
Eccoci qui, dunque, con Sospesi sul nulla, una raccolta molto omogenea per stile e contenuti, ben costruita dall’autore Filippo Mammoli e dalla casa editrice Dark Zone. Qualche nota sull’autore: ha già pubblicato con la DZ il thriller Oltre la barriera, un altro thriller Il bosco delle more di gelso con la Jolly Roger Edizioni e in self-publishing I casi del destino, mentre il suo racconto Purezza è apparso nell’antologia Racconti toscani della Historica Edizioni… in realtà è un ingegnere elettronico, ma sappiamo benissimo che i cervelli che hanno a che fare con i computer etc sono tutti dei bravi scrittori!
Questa breve raccolta di quindici racconti pone l’attenzione sin dal titolo e dalla copertina sulla precarietà dell’essere umano e sulla scarsissima fiducia che Mammoli nutre per l’umanità intera. Concordo appieno, Filippo. Avvocati di lusso, tossicodipendenti incinte, giovani dagli inesorabili istinti suicidi… di certo non c’è spazio per la speranza nell’opera di Mammoli, perché troppi sono stati gli errori, troppi i peccati e troppe le occasioni perse per redimersi e tentare la via migliore per vivere una vita se non straordinaria, almeno decorosa.
Il punto di vista cambia a ogni racconto, per cui il lettore può vedere quanto la disperazione sia democratica e quanto l’individuo sia frangibile per quanto l’apparenza possa ingannare, ma un dettaglio è certo: l’autore tifa per questa banda di disperati, per i marginali, per chi non vuole vivere e per chi vorrebbe una mano in più dal mondo senza tuttavia ottenerla. Nella lettura, lo stile sempre misurato e molto descrittivo accompagna l’opinione dell’autore nella profonda simpatia per i personaggi al centro dei racconti: personalmente, non sono stata sempre d’accordo con lui a causa delle opinioni divergenti, ma rispetto molto il modo in cui egli racconta la sua idea di marginalizzazione e abissale solitudine delle persone che si trovano sospese sul nulla. L’autore è quindi molto presente nella narrazione e non si nasconde benissimo dietro i protagonisti dei racconti, ma da lettrice ho vissuto questa presenza come la moltiplicazione di una voce in tanti personaggi, quindi bel lavoro.
Un sentito in bocca al lupo a Filippo Mammoli e alla casa editrice!
Un abbraccio (dai, siamo in zona gialla!)
Betta La Talpa
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P.S. Potete trovare la raccolta su LaFeltrinelli o su IBS, altrimenti sul sito della casa editrice!
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