Olivia Newton-Il risveglio dei Planiti

Uno dei temi preferiti della fantascienza, da sempre, è il viaggio nel tempo: chi non ne vorrebbe essere capace, siamo sinceri? Dove vorreste andare? Personalmente, mi farei un giro un po’ ovunque nel tempo e nello spazio, anche se sarei piuttosto curiosa di conoscere Alessandro Magno, sorseggiare tè alla corte di Caterina di Russia, sedere nel tribunale che condannò Galileo Galilei per eresia… e perché no, vedere che succederà nei prossimi cento anni, di questo passo! Saremo ancora qui? Saremo diversi? Dove saremo, in effetti?

La letteratura non si è esentata dal creare grandi avventure giocate sui viaggiatori del tempo: dal più famoso di loro, il Signore del Tempo Doctor Who, al triste protagonista de La macchina del tempo di Herbert George Wells (1895 e di cui trassero montagne di film brutti), dalla Trilogia delle gemme di Kerstin Gier (Red, Blue e Green) fino al maghetto Harry Potter e al Giratempo di Hermione o all’uovo di Padre Blackwood in Le terrificanti avventure di Sabrina (di lovecraftiana memoria), per nominare i casi più recenti. Se vi vengono in mente altri viaggi nel tempo, fatemi sapere.

Il mondo creato da Chiara Gentili non è da meno e si diverte a viaggiare tra l’11 settembre 2001 e il passato, 1921 a Tokyo, 1984 a Londra, 1964 a Santa Monica, rendendo tutto estremamente sexy per i giovani viaggiatori… e a 17 anni, si capisce, gli ormoni la fanno da padroni. Olivia Newton – Il risveglio dei Planiti è infatti il primo volume della saga Horbit ed è la perfetta lettura estiva per gli studenti rimasti troppo in casa al computer. Non per colpa loro, ovviamente.

Olivia ha 17 anni e vive a Coney Island, ha un migliore amico nero afroamericano omosessuale, una vita più che normale e un nuovo fidanzato saltatempo che sembra uscito da un video dei Backstreet Boys nel pieno del loro testosterone. Probabilmente, avendo superato l’età del pubblico potenziale, fra i 12 e i 18 anni, ho faticato a trovare la protagonista interessante e con lei gli altri personaggi: considero il dramatis personae piuttosto acerbo e un poco piatto, ma in fondo la loro intrinseca normalità fa sì che i lettori possano immedesimarsi e insegna che non bisogna essere strani o folli per forza per essere speciali. Il lato migliore di questa considerazione è che Olivia, rispetto ad altre ragazze della sua età, non soffre per il suo fisico generoso, ha autostima e sicurezza nelle proprie capacità senza risultare arrogante o presuntuosa, per cui per quanto mi riguarda è un buon esempio per le sue coetanee. Anche se fa le bizze come tante diciassettenni e questo non potrei sopportarlo più…

Lo stile è un po’ immaturo e, sarà per deformazione professionale, mi sono accorta immediatamente che questo libro è stato autopubblicato, forse senza un accorto editing testuale che avrebbe potuto evitare il tono didascalico e semplicistico che in alcuni punti rallenta il ritmo. Inoltre, spesso gli autori emergenti tendono a commentare tutte le frasi e le azioni dei personaggi: ragazzi, non fatelo. I personaggi, una volta stampati su carta e pubblicati, sono adulti e non hanno più bisogno che li sosteniate: fidatevi di loro, riescono a parlare da soli.

Questa piccola pecca però viene totalmente surclassata dalla passione dell’autrice di cui sono permeate le pagine, dal suo amore per la sua storia e dall’ottimo worldbuilding che, posso assicurare, soprattutto nella fantascienza e nel fantasy è un processo molto complicato. Lei lo fa partendo da alcune delle fake news più famose: le fotografie di gente vestita secondo una moda che sarebbe arrivata almeno cinquant’anni dopo; sul web se ne possono trovare a migliaia. I planiti sono pietre che si vanno a incastonare negli horbit, una specie di orologio astronomico da polso che vi indicherà dove trovare il planito più vicino e la prossima porta temporale. E vi conviene correre veloce, se avete alle calcagna uno di quei fanatici dei Seguaci della Rosa… E cosa fareste con questo potere? Evitereste il crollo delle Torri Gemelle? E se quell’attentato terroristico evitasse la fine del mondo nel 2064? Sono domande a cui non si pò dare una domanda giusta né una sbagliata.

Sinceramente, spero di vedere in spiaggia, in balcone, al parco questo libro in mano ai ragazzi che, ora più che mai, hanno bisogno di sognare e vivere nuove avventure. E di belle avventure, perché quella passata non è stata affatto piacevole e devono avere tutto il nostro sostegno.

Un abbraccio,

Betta La Talpa

P.S. Ringrazio come sempre Nativi Digitali Edizioni per la collaborazione. Potete trovare il romanzo qui.

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RIPRODUZIONE RISERVATA

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