Malvagio fino all’osso

Amici miei (e supercazzola con scapellamento a destra… scusate, sono cremonese e una citazione di Ugo Tognazzi bisogna concedermela ogni tanto), si sa che l’inverno e soprattutto il periodo prefestivo è perfetto per letture ad alto tasso di azione, morte e investigazioni. Nulla è più inquietante del cenone del 24, mi sembra chiaro. E per non essere da meno, questa settimana mi sono dedicata a un thriller cotto a puntino con tutti i crismi della ricetta, tanto per restare in tema. Cucina e delitto vanno a braccetto, si sa. In realtà, personalmente non sono un’amante del thriller, sono più da giallo classico, da poliziesco e da noir: fra i thriller che mi sono piaciuti posso pensare a Il senso di Smilla per la neve di Peter Hoeg e Il terzo gemello di Ken Follett, ma non me ne giungono altri al momento.

Ma quando le case editrici chiamano per un nuovo progetto, poco ma sicuro sono in prima linea! Il romanzo in questione infatti si intitola Malvagio fino all’osso, è scritto da Tony J Forder e pubblicato in Italia da NUA Edizioni, marchio più tradizionalista della Triskell Edizioni dedicato alla letteratura contemporanea non-fiction con un tono fresco e originale. Come potevo rifiutarmi di collaborare? Ditemelo!

Ma veniamo a noi. Il romanzo è il primo della serie “Di Bliss” con protagonista l’ispettore James Bliss, triste e iracondo poliziotto che, oltre a vedersela con casi piuttosto ingombranti per l’umida Peterborough, nella contea di Cambridgeshire, ha un sacco di problemi con se stesso e il proprio passato. Al suo fianco, oltre ad agenti di polizia di ogni tipo, la tenace sergente Penny Chandler lo aiuta come solo certe amiche sanno fare. Il caso in questione riguarda il ritrovamento di ossa risalenti al 1990, quindi non esattamente rientranti nel campo di Bliss… finché il corpo di polizia non inizia a ricevere avvertimenti e minacce troppo mirati per non essere un loro affare. Bando allo spoiler, non vi dirò altro.

La trama di per sé è interessante, il caso ben strutturato e l’autore regge bene le fila fino alla fine, dettaglio che definire fondamentale per il giallo è un eufemismo. Solo nei capitoli finali infatti si ha uno sguardo completo di tutto e il risultato è un sospiro di sollievo (ma non troppo, ve lo assicuro), anche se la fine è tutt’altro che vicina e chiaramente ci aspettiamo altre avventure da Bliss. Ho capito chi fosse l’assassino appena ha fatto la sua comparsa, ma in genere sono abbastanza brava a risolvere misteri e omicidi e probabilmente è indice della mia psicopatia latente.

L’aspetto che meno ho gradito, ma che tuttavia poi ho saputo perdonare, è stato lo schema dei personaggi. Son presentati in maniera ottima, con descrizioni precise e in poche parole, ma sono troppo cliché: l’ispettore depresso e rabbioso, la collega simpatica, gli analisti macabri etc. Le donne, inspiegabilmente almeno per me, sono tutte belle e anche alle meno avvenenti è concesso di avere begli occhi, un seno invidiabile, sguardo accattivante. Insomma, mi sembra che i personaggi siano troppo simili a ciò a cui le serie TV ci hanno abituato: Rizzoli&Isles, Bones e CSI in modo particolare. A parte questa mia considerazione, durante la lettura comunque ci si affeziona a Bliss, quindi immagino e spero che in futuro Forder ci offrirà altri momenti da trascorrere in sua compagnia, fra una passeggiata coi cani e maratone di film di fantascienza.

Da segnalare il personaggio di Emily Grant, che è presentata come un’antropologa, ma nei fatti è un’antropologa forense: esistono antropologi culturali, antropologi sociali, zoo-antropologi, etnopsichiatri… la suddetta cosa fa? Forder, per favore spiegacelo. E per carità, in uno dei primi capitoli Bliss si riferisce a lei come signorina Grant, ma nemmeno un libro di finzione può esimersi dalle pari opportunità nel 2019 e chiamarla con il suo titolo, Dottoressa Emily Grant.

Se volete il retrogusto hard boiled di James Patterson, la grinta di Patricia Cornwell e la vena inglese di Elizabeth George, questo è il libro che fa per voi.

Mi raccomando, questo è il momento migliore per pianificare un delitto natalizio.

A presto,

Betta La Talpa

P.S. Il libro arriverà sugli scaffali delle librerie a dicembre, ma intanto lo potete trovare qui e qui.

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RIPRODUZIONE RISERVATA

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